Eugenio Corini fa il suo esordio ufficiale (davanti ai microfoni)  da Tecnico della Cremonese. La sosta frena la curiosità di vedere all'opera un allenatore che in passato ha fatto ottime cose e come tutti gli allenatori, ha avuto stagioni “si” e stagioni “no”. La scelta di Corini è quella di una società che vuole “tentare il grande salto”. Al fianco del nuovo allenatore, il Ds Giacchetta, l'uomo che ha costruito la rosa, il factotum grigiorosso che ha voluto mandare un messaggio a Stroppa e uno alla squadra: “ mi preme ringraziare Giovanni Stroppa e il suo staff per quello che hanno fatto in questo anno trascorso alla Cremonese. Abbiamo vissuto la stagione precedente con grandi intensità e entusiasmo fino a raggiungere la finalissima per la Serie A. Quest’anno siamo partiti con la voglia di ripeterci, purtroppo dopo 8 partite non tanto per la classifica ma soprattutto per l’atteggiamento della squadra e dei calciatori nelle ultime uscite si è pensato di non proseguire nel rapporto”.

Un Giacchetta diplomatico e pungente allo stesso tempo che nemmeno troppo tra le righe, manda un messaggio chiaro alla squadra: adesso siete voi padroni del vostro destino. Dopo il saluto all’ ex tecnico Stroppa, la parola passa ad Eugenio Corini che si è prestato alle domande dei giornalisti e ha dato già le prime indicazioni di come la sua idea di calcio sia (apparentemente) versatile e non oltranzista: “Nel calcio c’è un concetto un pochino più evoluto di occupare, liberare spazi, di rendere una squadra dinamica, una squadra che ha voglia di attaccare e che nel momento in cui la palla è in possesso agli avversari c’è una voglia importante di difendere insieme. Sono molti gli aspetti da valutare oltre ai numeri”.

 In sostanza, Mister Corini è un allenatore che valutain corsal’impostazione della squadra, un elemento che mancava ed è costato caro a Stroppa. Il nuovo allenatore ha parlato dell’impatto che ha avuto con il gruppo e del fatto che è uno spogliatoio che deve ritrovare la serenità e la grinta giusta per risollevare le sorti del campionato: “Nel primo allenamento di ieri ho visto ciò che mi era stato raccontato: ho visto un gruppo di ragazzi sicuramente delusi dalla situazione creatasi, ma anche motivati e vogliosi di riprendere un percorso che ci vuole vedere protagonisti. Penso che ci sia, dal punto di vista dei valori umani e delle caratteristiche tecniche, tutto per fare bene. Questa responsabilità deve farci andare più forte, deve portare ad allenarci con più intensità, con più volontà ogni giorno, perché non basta essere un buon professionista. Dentro dobbiamo sentire la spinta al miglioramento e quel fuoco che ti serve per far che si possano affrontare le difficoltà sapendo di lasciarsele alle spalle”.

Un Corini che si è già calato nella parte, una missione ardua ma non impossibile, quella di riportare la Cremonese, a lottare per le prime posizioni della classifica.

Trenta partite per Eugenio e soci per riaccendere il motore di un Ferrari, da troppo tempo fermo in Garage e che ha bisogno di qualche sgasata per andare a pieno regime. Dalla partita di Castellammare del 20 ottobre, vedremo la nuova Cremonese di Eugenio Corini che sul futuro prossimo è determinato e carico al punto giusto: “Trenta partite a disposizione sono un mondo. Sicuramente contano la continuità di risultati e la continuità di prestazione e anche la consapevolezza che se una partita ti va male puoi ricostruire da quella dopo”.

Buon Lavoro Eugenio…Cremona e I suoi tifosi si affidano a te per…tornare a volare…

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 ottobre 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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