Che la Cremonese fatichi contro squadre aggressive e pressing alto non è più un segreto, e il pareggio contro il Cittadella ne è stata l’ennesima conferma. Gli avversari partono subito a tutta velocità: bastano venti secondi perché Pandolfi si trovi davanti a Fulignati, un’azione che il guardalinee ferma per fuorigioco ma che, in caso di gol, avrebbe richiesto probabilmente l’intervento del Var.

Superato il primo quarto d’ora senza subire danni, gran parte del merito va a Matteo Bianchetti. Il capitano si è dimostrato molto più a suo agio rispetto a Lochoshvili nell’uscire palla al piede, spezzando il pressing avversario e offrendo soluzioni ai compagni in difficoltà. La sua sicurezza in fase di possesso ha evitato che Ravanelli, a differenza della gara contro la Reggiana, si trovasse costretto a rilanci imprecisi con il piede debole.

Bianchetti ha saputo dare un contributo essenziale, proponendosi continuamente e garantendo equilibrio in una fase delicata della partita. Questo aspetto evidenzia ancora una volta l’importanza del capitano nel gestire situazioni complicate, soprattutto contro squadre che fanno della pressione e del ritmo forsennato le loro armi principali.

Tuttavia, la difficoltà della Cremonese nell’arginare inizi tambureggianti resta una questione aperta. Senza un miglioramento nella gestione del pressing alto, i grigiorossi rischiano di soffrire ancora contro avversari organizzati e aggressivi come il Cittadella.

Sezione: News / Data: Mar 17 dicembre 2024 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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