Nel calcio avere una società sana con bilanci in attivo è merce rara, soprattutto se si parla di calcio di provincia. Ogni anno si assiste a una vera e propria strage di club con un passato più o meno glorioso, radiati a campionato in corso, soffocati da debiti e costretti a ripartire dalle serie minori. Cremona è una delle poche ‘eccezioni’ che permette ai suoi tifosi di avere un club che rappresenta degnamente l’immagine della città.

 L’uomo che ha reso tutto ciò possibile si chiama Giovanni Arvedi, che dal 2007 ha preso per mano la Cremonese e l’ha portata dalla Serie C alla Serie A, con una cavalcata che ha ridato entusiasmo alla gente di Cremona dopo anni difficili. Secondo "Calcio e Finanza": “il club grigiorosso ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2024 con un utile di oltre 2 milioni di euro, il secondo consecutivo dopo quello della stagione in Serie A”.  Cifre che confermano la buona salute della società e la volontà di investire per migliorare la qualità della rosa, con l’ambizione di tornare nella massima serie e aprire un ciclo che tutti i tifosi grigiorossi sognano.

Secondo il quotidiano finanziario la Cremonese ha registrato ricavi per 57,7 milioni di euro, in calo rispetto agli 89 milioni della stagione precedente in Serie A.

Sponsorizzazioni del Gruppo Finarvedi: 32 milioni di euro, 55% del fatturato totale.

10 milioni di euro ricevuti con il “paracadute” per la retrocessione.

Non è necessario essere esperti di alta finanza per affermare che il Cavaliere ha fatto un grande lavoro, valorizzando il calcio a Cremona con una gestione oculata, che ha consentito al club e in modo particolare ai suoi sostenitori, di vivere anni importanti, mantenendo i conti sempre sotto controllo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 22 gennaio 2025 alle 11:46
Autore: Federico Bresciani
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