Il calcio è un mondo che non ha molto tempo da perdere, va di fretta e vuole tutto è subito e gli allenatori (negli ultimi anni) vengono inghiottiti dal sistema, fagocitati, gettati via come fazzoletti usati.

La Cremonese in questo campo ha stabilito un piccolo primato, in due anni è passata da Alvini a Ballardini, da Ballardini a Stroppa, da Stroppa a Corini e nuovamente a Stroppa. Una situazione che molti hanno definito “paradossale” soprattutto l'ultima, quella che ha riguardato l’ex tecnico del Palermo.

La cacciata lampo, dopo la sconfitta di Mantova, aldilà di come uno la possa pensare è un operazione che non ha logica. Un allenatore che subentra e deve lavorare su un gruppo non suo, deve avere il tempo di studiare le mosse necessarie per far ripartire la squadra. In cinque partite, Corini ha avuto (come era normale) alti e bassi, ha sperimentato nuove soluzioni e ha avuto la capacità di correggere gli errori in corsa, ma tutto questo non è bastato. L’esonero del dopo Mantova (ancora oggi) è avvolto nel mistero, la favola delle “due sconfitte consecutive” è solo uno specchietto per le allodole.

Se mettiamo a confronto le prime cinque partite di Stroppa (subentrato al tempo a Ballardini) il bilancio è identico a quello di Corini: (2-2 con l’Ascoli all’esordio, vittoria a Cosenza 2-1, sconfitta con il Parma in casa 2-1, vittoria a Como 3-1, sconfitta in casa 1-0 con il Sudtirol) 2 vittorie 1 pareggio 2 sconfitte, come il collega Corini. Strana coincidenza non vi pare? I tifosi sono delusi dall’atteggiamento della società e in modo particolare il  Ds Giacchetta (ritenuto dai più) il maggiore responsabile della falsa partenza e di un caos che rischia di compromettere il proseguo della stagione.

 La scelta del ritorno di Stroppa, da molti tifosi è ritenuta incomprensibile, la cacciata di Corini, (la panchina più breve nell’era Arvedi) non ha incontrato il favore della maggior parte dei sostenitori grigiorossi che temono di piombare nuovamente nel monomodulo e nel possesso palla ad oltranza. Stroppa è in una posizione molto delicata, ogni partita, verrà pesata con il bilancino di precisione.

 Ultima (non in ordine di importanza) chiosa per la squadra, che già Corini, aveva definito con “poca personalità” con Stroppa, gli alibi sono finiti e la tifoseria si aspetta una reazione sul campo.

Una situazione complicata, generata dal pressapochismo di una dirigenza che con la sua scelta ha contribuito a creare ancora più confusione e non ha ancora fatto chiarezza su un esonero (ad oggi) assurdo.

StroppaCoriniStroppaqualcosa non torna.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 14 novembre 2024 alle 09:00
Autore: Federico Bresciani
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