Ieri nel tardo pomeriggio, arriva la notizia che Giovanni Stroppa non parlerà ai microfoni, nella consueta conferenza stampa pre-gara. La società ha deciso (così sembra perché non è arrivato nessun comunicato ufficiale) che il Tecnico, tornato durante la sosta al suo posto, dopo la parentesi Corini, non risponderà alle domande della stampa e di conseguenza, i tifosi, non conosceranno le impressioni, le eventuali strategie e tutto quello che ne consegue, riguardo alla partita (fondamentale) di domenica pomeriggio contro il Frosinone. Un clamorosoautogol mediaticodella dirigenza, in un momento dove bisognava essere “inclusivi” e fare modo e maniera che il ritorno di Giovanni Stroppa sulla panchina della Cremonese, fosse recepito dalla piazza, come una scelta fortemente voluta dalla società.

 Con questo atteggiamento (mi sia consentito) la vigilia della gara si fa ancora più tesa, lasciando libere le interpretazioni di chi è convinto che la scelta del ritorno del “figliol prodigo” Stroppa, non sia di “tutta la dirigenza” ma solo di alcuni o di “uno solo”.

La domanda nasce spontanea: perché far parlare i tesserati (Bonazzoli, Bianchetti, Fulignati) e mettere il bavaglio al Mister? Una bella domanda che non riceverà alcuna risposta, nel frattempo, ai piani alti, nessuno ha avuto l’accortezza di fare una dichiarazione per spiegare agli addetti ai lavori e soprattutto ai tifosi, le motivazioni che hanno spinto la proprietà a questo improvviso “silenzio stampa”.

 Il silenzio forzato, prima di una partita, ostacola il diritto di cronaca e soprattutto, manca di rispetto ai tifosi della Cremonese che in questi anni, hanno subito le scelte (talvolta molto discutibili)  della società e nonostante questo, non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Credo che nessuna dirigenza che si rispetti, avrebbe mai fatto una scelta del genere.

Mi duole dirlo, ma stavolta l’avete fatta grossa e Stroppa, ne esce depotenziato, prima ancora di cominciare, con ancora più “responsabilità” sull’esito finale della gara di domenica.

 La comunicazione nel calcio è importante, il rispetto per il pubblico lo è ancora di più. E voi non avete fatto ne l’uno ne l’altro.

Ora la parola passa al campo, con la speranza che questo “blackout” ci porti fortuna.

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 23 novembre 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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