Una settimana di lavoro non è bastata a Giovanni Stroppa per ridisegnare una Cremonese efficace senza Franco Vazquez. L’assenza dell’argentino si è fatta sentire in ogni reparto, e la sconfitta contro il Cesena ne è la dimostrazione più chiara. Senza il Mudo, la squadra ha perso imprevedibilità in attacco, equilibrio a centrocampo e supporto nella costruzione del gioco dalla difesa.

Un vuoto difficile da colmare

In avanti, è mancata la fantasia e la capacità di illuminare il gioco con una giocata geniale, quella che spesso permette di scardinare le difese avversarie. A centrocampo, l’assenza di Vazquez ha tolto alla squadra un elemento capace di vincere duelli e dare fisicità alla manovra. Ma la sua importanza si è vista soprattutto nella costruzione dal basso, dove l’argentino spesso si abbassa per ricevere palla e dare soluzioni ai compagni.

Un problema strutturale, non solo un errore individuale

Il caso emblematico della difficoltà della Cremonese senza il suo faro è il primo gol del Cesena. A finire sul banco degli imputati è stato Antov, reo di aver perso un pallone sanguinoso dopo un dribbling sbagliato. Ma facendo un passo indietro, si nota che l’errore è solo la punta dell’iceberg di un problema più profondo. L’azione nasce da un retropassaggio di Castagnetti, costretto ad arretrare per l’assenza di movimento dei compagni. Se Vazquez fosse stato in campo, probabilmente l’azione si sarebbe sviluppata in maniera diversa, con una linea di passaggio sicura e una costruzione più fluida.

La sfida contro il Cesena ha messo in evidenza quanto la Cremonese dipenda dal Mudo. Ora tocca a Stroppa trovare soluzioni alternative, perché non può bastare l’assenza di un solo giocatore per far crollare un intero sistema di gioco.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 febbraio 2025 alle 20:13
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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