Doveva essere la partita della "svolta" e invece si è trasformata in una domenica da incubo per la Cremonese e i suoi tifosi. Il Pisa vince con merito e senza nemmeno troppa fatica, la Cremo si lecca le ferite ed evidenzia limiti che già nel recente passato, avevano condizionato prestazioni è risultati.

 Un (1-3) che fotografa perfettamente l'andamento della gara. La Cremonese non ha mai dato la sensazione di essere dentro la partita, la difesa grigiorossa è stata sistematicamente penetrata come una lama nel burro. Corini ha riproposto Antov a destra e il Bulgaro (come a Castellammare) è durato 45 minuti. I due centrali (Ravanelli disastroso) sono andati in tilt e Fulignati ha trovato la sua seconda giornataNo”.

L’unico,  uscito a testa alta da questa gara  è stato Franco Vazquez che da solo,  ha provato a tenere a galla la barca. Corini parla di atteggiamento mentale e riassume così la sconfitta: “È il rammarico più grande di oggi. Può succedere l’evento negativo, ma devi avere dentro un’energia che ti porti a provarci fino alla fine. La squadra l’ha fatto, ma non con l’inerzia giusta e la volontà di andarla a ribaltare. Non abbiamo avuto la giusta convinzione per andare a fare gol, questo è il rammarico grande”. Una Cremonese molle e poco convinta, secondo il tecnico che ora dovrà raccogliere i cocci di questa sconfitta, per preparare la trasferta di Mantova del 9 novembre.

Fare drammi, oggi, sarebbe un errore, però su alcune situazioni il Mister  dovrà riflettere: Un tiro nello specchio in 90 minuti è troppo poco e le prestazioni sottotono di alcuni calciatori: Sernicola, Vandeputte e la coppia Bianchetti, Ravanelli, devono portare ad un cambio  nelle  gerarchie, per non ripetere, la brutta prova contro il Pisa.

Il tempo è dalla nostra parte e se è vero che sono le “cadute” che fortificano, da Mantova bisogna ripartire.

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 novembre 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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