La storia sembra ripetersi: la Cremonese, come già accaduto nella scorsa stagione, non riesce a trasformare il proprio stadio Zini in una fortezza. Con il pareggio contro il Brescia, i grigiorossi hanno concluso la prima parte di stagione con un bottino casalingo deludente: appena 13 punti in 10 partite. Si tratta di un rendimento da zona retrocessione, con appena 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte.

Per fare un confronto, squadre in difficoltà come Salernitana e Reggiana hanno raccolto rispettivamente 12 e 11 punti tra le mura amiche, mentre il Cosenza e il Frosinone – lontane dalla lotta per i vertici – hanno chiuso il girone d'andata con 11 punti in casa. Numeri che non lasciano spazio a dubbi: la Cremonese non sfrutta il fattore campo.

Le dichiarazioni e la realtà

Da Stroppa a Corini, passando per l’interregno tecnico, il mantra è sempre lo stesso: «Non riusciamo a capire cosa ci sia che non va. Eppure, qui c’è tutto per fare bene: tifosi calorosi, un ambiente eccezionale, una rosa di esperienza». Tuttavia, queste parole non bastano più.

A lungo andare, emerge un quadro sempre più preoccupante: nonostante il potenziale tecnico della rosa, la squadra sembra non reggere la pressione di giocare davanti al proprio pubblico. Anche quando arrivano le vittorie, sono spesso sofferte: come il successo contro la Carrarese ad agosto (1-0), quello contro la Salernitana (2-1 nell’interregno con Corini) e l’ultimo contro il Frosinone (ancora 1-0). Una vittoria ogni due mesi: troppo poco per una squadra che punta alla promozione.

Cosa non funziona davvero?

Le difficoltà della Cremonese in casa possono essere attribuite a diversi fattori:

Pressione ambientale: La necessità di vincere a tutti i costi davanti ai propri tifosi può generare tensione, soprattutto in una squadra costruita per vincere.

Tattica poco incisiva: Spesso allo Zini manca la capacità di imporre il gioco, una lacuna che porta a partite bloccate e con pochi gol.

Mancanza di concretezza offensiva: La Cremonese fatica a sfruttare le occasioni che crea. Gli 8 gol segnati in casa sono un dato preoccupante.

Le soluzioni per invertire la tendenza

Se la Cremonese vuole rilanciarsi e puntare seriamente alla Serie A, è indispensabile cambiare approccio:

Lavorare sulla mentalità: Allenamenti mirati a simulare situazioni di pressione potrebbero aiutare i giocatori a gestire meglio le aspettative.

Maggiore coraggio tattico: Contro avversari chiusi, osare di più in fase offensiva potrebbe sbloccare partite altrimenti complicate.

Valorizzare il pubblico: Coinvolgere maggiormente i tifosi, magari con iniziative specifiche, potrebbe trasformare la pressione in energia positiva.

La Cremonese deve trasformare lo Zini in un’arma, non in una zavorra. I tifosi lo meritano, la rosa ha il potenziale per farlo. Il tempo stringe: il girone di ritorno sarà decisivo. Se la Cremonese vuole restare in corsa per i vertici, deve iniziare a vincere davanti al proprio pubblico.

I numeri sono chiari, le parole non bastano più: è il momento di agire.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 30 dicembre 2024 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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